Per noi di Learning Animals, AsinEssere significa sottolineare tutti quegli aspetti non collegati ad un “benessere” dell’asino di stampo zootecnico-veterinario, ma in direzione di un’allargata ed effettiva qualità di vita, che venga percepita dalla soggettività dell’asino, di quell’asino.
Spesso infatti nel mondo dell’asino, ma anche di altri animali che vivono in stretta coesistenza con l’umano, si passa da una totale mancanza di cure ad un totale eccesso di cure.
Entrambi questi totali sono deleteri dal punto di vista di un asino: il primo spesso non tiene conto dei bisogni primari, anche a causa di tutta quella mitologia devastante racchiusa nel concetto di frugalità, del tipo ‘si accontenta di poco’, che diventa spesso una porta aperta verso l’abbandono; il secondo tiene troppo conto solo dei bisogni fisici e veterinari, dimenticandosi dei piaceri mentali, sociali, emozionali e fisici che gli asini desiderano vivere, mettendo questi animali in una quanto mai inappropriata catena di montaggio di risposta ai bisogni, appunto.
Oltre a questo, spesso gli asini, insieme ai cavalli, subiscono modi di pensare tipici dell’industria equestre e non solo: vanno ferrati, vanno domati, vanno addestrati, vanno fatti muovere, vanno sellati, sono buoni per i bambini, sono buoni per gli anziani, sono buoni per la terapia, ecc.
Pochi si chiedono quanto senso abbia tutto questo per il mondo di percezione e cognizione di un asino, di quell’asino. Soprattutto pochi si chiedono come viene tutelata la qualità di percezione ed esperienza sociale (tra asini e nella interazione e relazione con l’umano), ed in definitiva della vita di quell’asino coinvolto in tali attività al servizio dell’umano, che spesso richiama alla mente l’immagine di un triste mezzadro rurale del secolo scorso, non di un asino con i suoi bisogni e piaceri specie-specifici e individuali, con le sue proprie motivazioni intrinseche, con i suoi propri desideri e con la sua propria fierezza cognitiva.
Esiste un mondo da scoprire riguardante i tanti aspetti della vita di un asino, di quell’asino, nel garantire un’effettiva qualità di vita e di preservazione/recupero del loro proprio patrimonio cognitivo e socio-cognitivo, anche per una futura coesistenza etica con l’umano e tu ne puoi far parte.
Il 2 Agosto 2015, Francesco De Giorgio sarà al Rifugio degli Asinelli, in Piemonte, con il workshop “I May Be A Donkey”, proprio per presentare un diverso punto di vista sull’argomento, quello dell’asino.